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Eventi a Milano - Pacta Salone

Si trova in Italia \ Lombardia

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Pacta . dei Teatri fa parte dei principali teatri della città del Sistema Teatrale milanese convenzionati con il Comune di Milano e inseriti nell’abbonamento Invito a Teatro ideato dall’ex Provincia di Milano e ora gestito da Ass. Teatri per Milano, di cui PACTA fa parte, con il sostegno di Comune Milano, Regione Lombardia e Fondazione Cariplo. In qualità̀ di operatore culturale che organizza in Regione Lombardia rassegne e progetti culturali, e in qualità̀ di soggetto artistico, fa parte di CLAPSpettacolo dal vivo, primo Circuito regionale multidisciplinare finanziato dal Ministero.
L’Associazione si rigenera e si arricchisce continuamente grazie anche a collaborazioni artistiche e istituzionali esterne e a co-produzioni di prestigio. Questa politica di apertura verso realtà e persone è sicuramente una delle ricchezze del nucleo artistico-produttivo, creativo e organizzativo. La scelta è stata fin dall’inizio nomadismo del pensiero, metamorfosi e multicanalità. È evidente una continua tensione a comunicare, avendo PACTA come incubatore di idee e il territorio come luogo fisico.
Gli spettacoli proposti sono suddivisi per progetti tematici: letteratura, diritti, musica, scienza, poesia e filosofia, linguaggi differenti per mettere in evidenza la pluralità degli ambiti d’azione che si presentano e trarne proposte di rinnovamento.
Pacta affianca un’intensa attività didattica a quella di produzione e ospitalità. Propone Seminari tenuti da professionisti del settore, Corsi di Teatro e Drammaturgia, Laboratori scolastici per avvicinare tutti coloro che sono interessati al processo creativo-tecnico-organizzativo e guidarli all’apprendimento delle Pratiche del Teatro e dello Spettacolo in genere. Partecipa alla realizzazione dei Laboratori Teatrali finanziati dal Progetto LAIV di Fondazione Cariplo, in diverse scuole superiori del territorio.
Lo scopo dell’attività didattica di Pacta è prima di tutto sociale: far tornare il teatro a essere espressione della gente ed elemento propulsivo di curiosità e cultura; mostrare e tramandare cosa succede nel nostro tempo; formare lo spettatore da un punto di vista socioculturale. In secondo luogo ha l’obiettivo di ottimizzare il lavoro formando nuove figure professionali o stimolandone l’approfondimento delle competenze, cosicché, nei casi migliori, queste figure possano essere inserite nell’attività produttiva, tecnica e organizzativa della Compagnia.


Made in Ilva
dal 23 al 26 Marzo

Made in Ilva trae ispirazione dal diario di un operaio dell’ILVA di Taranto e dalle testimonianze di alcuni operai, intervistati dalla compagnia che lavorano nella stessa fabbrica, per incontrare i testi poetici di Luigi di Ruscio e Peter Shneider.
La trasposizione artistica fa riferimento alla vicenda reale dell’acciaieria più grande d’Europa che condiziona la vita dell’intera città di Taranto e dei suoi lavoratori intrappolati tra il desiderio di evadere e fuggire dalla gabbia d’acciaio incandescente e la necessità di continuare a lavorare per la sopravvivenza quotidiana in quell’inferno di morti sul lavoro e danni ambientali.


Ragazze di Vetro
dal 30 Marzo al 2 Aprile                 
dal romanzo “La campana di vetro” e altri materiali di Sylvia Plath

In un mondo fragile, recluso e ovattato, si sviluppa il conflitto interiore di Esther con l’esterno attraverso presenze, voci e luoghi filtrati dai ricordi della poetessa, presenza costante segnata dalle voice off, durante la sua ultima notte prima del suicidio, intenta a ripercorrere nella mente quel lontano tentativo di suicidio di dieci anni prima attraverso la rilettura del suo romanzo.


Razza sacra. Pasolini e le sue donne
dal 04 al 06 Aprile

Pasolini si risveglia in un luogo buio che ricorda sinistramente un carcere.
Si guarda intorno spaesato. Ricorda a malapena il proprio nome, nessun altro indizio sulla propria identità o sul perché sia finito in quel posto.
All’interno della cella si palesa una figura femminile che lui non riconosce: Laura Betti che lo spinge a ricordare. Il superamento dell’amnesia fa parte di un percorso che Pierpaolo dovrà effettuare, procedendo per gradi fino allo svelamento di uno scioccante atto catartico da lui compiuto e rimosso.

Il progetto
Esiste un aspetto della vita di Pasolini, di vitale importanza, raramente indagato in profondità: il suo rapporto con le donne.
Alcuni scatti fotografici sono ben impressi nell’immaginario collettivo (quel bacio così virile ed appassionato con Maria Callas, le passeggiate per i vicoli di Roma con Laura Betti…), ma ciò che il femminile ha rappresentato nell’esistenza e nella definizione umana e artistica di Pier Paolo resta ancora un terreno poco esplorato.
La sua vita è stata accompagnata da donne di grandissimo spessore culturale (Fallaci, Morante, Bemporad…) e artistico (Silvana Mangano, Anna Magnani e ovviamente “Maria”). Donne legate a lui in maniera viscerale, travagliata, conflittuale o adorante, che Pier Paolo ripagava con un sentimento profondo, rivestendo le figure di padre, fratello maggiore, e soprattutto figlio.
Non c’è dubbio quindi che il femminile abbia inevitabilmente permeato la sua percezione del mondo.

Esiste poi un femminile ancora più profondo, inesplorato, verso cui Pier Paolo si relazionava in maniera contraddittoria. Il disgusto per il grembo, il sangue e le viscere, (che gli rinfacciò Oriana Fallaci, quando il poeta le confessò di non riuscire a leggere il suo “Lettera a un bambino mai nato”), ma allo stesso tempo anche il trasporto incondizionato verso il femminile ferito e usurpato (anche se si tratta di figure straordinarie come Maria Callas o Silvana Mangano).
E poi, c’è Susanna.
Sua madre, la donna che ha talmente permeato la vita di Pier Paolo da assurgere per lui a Madonna (come nel suo Vangelo secondo Matteo) ad Amore così assoluto da divenire prigione.
Una donna diversa da ogni altra. Provvista di carne e sangue (l’odore delle primule in fiore del suo cappotto, diventa memoria sensoriale in grado di rievocare nel poeta una passione lancinante) eppure meravigliosamente affrancata dal corpo che incombe materico e ingombrante in tutte le altre presenze nella vita di Pier Paolo.
Una donna alla quale il poeta dedicherà versi così devastanti da diventare enigmatici (“nella tua grazia, nasce la mia angoscia”)
Versi ai quali lo spettacolo darà un’interpretazione inedita e sorprendente.

 

1939. Una vita a domino
dal 13 al 16 Aprile

La storia di Domenico, pescatore, ha il culmine nell’anno del 1939. Deportato per non aver fatto il saluto fascista al podestà di Bari. Deportato ingiustamente in un’isola della Puglia voluta dal Duce dove si rinchiudono gli omosessuali italiani, a San Domino. In quell’anno le vicende di Domenico si intrecciano con Aldo Moro che viene assunto all’Università di Bari, a Batman il fumetto americano che invaderà il mondo. Deportato sull’isola vivrà amicizie con altri italiani tutti omosessuali, provenienti da varie regioni d’Italia, districandosi tra i dialetti regionali.
Uno sguardo ironico e particolare dell’Italia di quel tempo attraverso tanti personaggi che sono interpreti di singolari circostanze di vita. Nel campo, tra prove per il teatro, arrivo di nuovi deportati e storie varie, si snoda la vicenda di Domenico tra situazioni drammatiche e comiche. Arriverà a superare tutte le circostanze che la vita in un campo di prigionia presuppone, tra risate, canti e stupri.
In tutta fretta pochi giorni prima della dichiarazione di guerra il campo degli omosessuali, grazie al generale del Duce, Bocchini, verrà evacuato, Domenico rimarrà sull’isola alcuni giorni da solo, poi farà rientro in città. Qui prima di essere deportato aveva avuto un rapporto d’amore con Lucia. Non la ritroverà. Lucia originaria del Veneto si era imbarcata per l’America, non avendo avuto più notizie di lui, con un neonato tra le braccia. Domenico rimarrà da solo a guardare il mare per un po’, prima di finire in una casa di riposo dove terminerà i suoi giorni. Forse impazzendo ascoltando dalla neonata tv italiana che al comandante del suo campo di prigionia veniva conferita un’onorificenza dal Presidente della Repubblica Italiana per meriti sul lavoro.
Un’ affresco dell’Italia, l’Italia di sempre.