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Eventi a Roma - Teatro Parioli

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TEATRO PARIOLI
Il Teatro Parioli nasce nel 1938 come sala cinematografica e si trasforma negli anni a seguire in teatro di prosa fino a raggiunge l’apice della notorietà̀ grazie ad artisti quali Alighiero Noschese, Antonella Steni ed Elio Pandolfi con alcune rappresentazioni che fecero la storia dell’intrattenimento italiano come Scanzonatissimo, che successivamente divenne oggetto di trasposizione cinematografica. Nel 1985 Padovani ne rileva la gestione e mette in scena cartelloni che spaziano dal Varietà di Arturo Brachetti a spettacoli con Mario Scaccia, Gianrico Tedeschi, la Premiata Ditta, Pino Quartullo, Pitagora Quattrini e Massimo Dapporto, Aldo e Carlo Giuffrè, Zuzzurro e Gaspare, Alessandro Benvenuti, Franca Rame, Pambieri-Tanzi, Grazia Scuccimarra, Gioele Dix.
Alla fine degli anni ‘80 il teatro inizia ad ospitare le riprese del Maurizio Costanzo Show, popolare talk show trasmesso dalle reti Mediaset che porta ampia visibilità̀ al teatro e lo identifica come luogo di spettacolo a valore culturale. Nel 2011 il teatro Parioli viene rilevato da Luigi De Filippo e nel corso degli anni a seguire viene rinominato Teatro Parioli Peppino De Filippo.


CONVERSAZIONI DOPO UN FUNERALE
Yasmina Reza esordisce a Teatro con questo testo, che le vale ben presto il Premio Molière come miglior autrice. Una grande capacità di far intuire allo spetta­tore, mediante gesti minimi e scambi di occhiate, gli stati d’animo dei personaggi e le dinamiche che si stabiliscono tra loro, Come si può intuire dal titolo, Conversazioni dopo un funerale riunisce il tragico e il comico, il serio e il frivolo, la morte e l’amore, la parola e il silenzio. Il giorno del funerale del padre, i tre figli si ritrovano nella tenuta di famiglia, dove l’uomo ha scelto di farsi seppellire. Insieme a loro lo zio, la sua nuova moglie e l’ex fidanzata di uno dei fratelli. Quel­lo a cui assisteremo sarà l’affiorare di conflitti laten­ti, antiche gelosie, dolori e rancori la cui rimozione ha provocato piaghe mai rimarginate. Il velo sui segreti di famiglia si solleva a poco a poco davanti agli occhi dello spettatore, fino alla catarsi.


BUONGIONO PAPA' con Raul Bova
Che cosa succede se un single incallito scopre improvvisamente di avere una figlia adolescente di cui si deve occupare? Questa è la premessa di questa divertente commedia metropolitana interpretata da Raoul Bova e tratta dal successo cinematografico di Edoardo Leo. Andrea (Raoul Bova) è un pubblicitario che si dedica soprattutto ad avventure passeggere con donne di tutte le età, ha una Porsche, vive in centro e divide l’appartamento con Paolo, il suo migliore amico che però è sfigato, disoccupato e perennemente zitello. In questa routine che dura da anni si inserisce Leyla, una ragazzina di 17 anni che dice di essere la figlia di Andrea. L’analisi del DNA conferma e così Andrea si ritrova a doversi prendere cura della figlia rimasta orfana di madre e che ha anche un nonno a carico. Andrea vede la sua vita rivoluzionata e cerca, senza riuscirci, di fare il padre. Ma il rapporto con una ragazzina adolescente non è facile, soprattutto perché Leyla è libera, indipendente e un po’ fricchettona, come il nonno. Mettiamoci pure che la professoressa di Italiano del Liceo è attraente, che il nonno rema contro e che le incombenze del lavoro sono un inferno. Andrea si ritrova ad affrontare un’avventura più grande di lui ed inevitabilmente crolla.


DIVAGAZIONI E DELIZIE con Daniele Pecci
"Divagazioni e Delizie" è il testo teatrale di John Gay, autore statunitense recentemente scomparso. E’ formato totalmente da scritti di Oscar Wilde, siano essi romanzi, brevi racconti, commedie, saggi, lettere o semplicemente aforismi. La bravura dell’autore è stata quella di inventare il presupposto per cui Wilde, nell’ultimo anno della sua vita (1899), uscito dal carcere ed esule in Francia, stanco, grasso, malato e completamente in bancarotta, per cercare di tirare avanti, affitti piccole sale teatrali per dar spettacolo di sé, presentandosi al pubblico parigino come il ‘mostro’, ‘lo scandalo vivente’. Una sorta di conferenza autobiografica, a tratti interrotta da piccoli colpi di scena, happenings, e contrasti con i due inservienti/macchinisti del teatro. Seppur velata da una costante malinconia e da un sarcasmo feroce, la prima parte del testo scivola via fra vecchi ricordi, aneddoti, e racconti spesso molto divertenti. La seconda parte invece, attinge a piene mani dal quel doloroso e terribile atto d’accusa che è il De Profundis. Il fatale amore per Lord Alfred Douglas, il processo il carcere, gli ultimi anni esule tra la Francia e Napoli, la malattia e il presagio della morte ormai imminente.


LO STATO DELLE COSE con Massimiliano Bruno
Torna in scena Lo stato delle cose con la seconda parte del fortunato spettacolo che debuttò nel 2023 al Teatro Il Parioli Costanzo di Roma.
In scena Massimiliano Bruno porterà 30 nuove leve del teatro e del cinema italiano. Attrici e attori che affronteranno il palco di un teatro importante di fianco a quello che, per alcuni di loro, è stato insegnante al Laboratorio di arti sceniche. Nella messa in scena del 2025 non ci saranno gli stessi artisti della versione precedente e anche i monologhi e i dialoghi saranno novità scritte appositamente da vari autori e, in alcuni casi, reinterpretazioni di opere già edite di scrittori importanti. Un nuovo spettacolo in tutto e per tutto, quindi, dove si potranno vivere tante storie e passare dalla risata alla commozione in un caleidoscopio di sentimenti ed emozioni contrastanti che caratterizzano i possibili stati d’animo umani. Nello spettacolo si alterneranno tre differenti cast e si avrà così la possibilità di conoscere meglio lo stato artistico contemporaneo.


LA COMMEDIA con Ale & Franz
Due uomini di mezza età. L’incontro causale in un parco. I soliti discorsi di circostanza che lentamente prendono forma e confluiscono in un unico argomento: l’amore.
Questa emozione che non invecchia mai. La più libera, la più vera, la più profonda delle passioni. Il sentimento, per eccellenza, quello da vivere senza limiti o barriere, di alcun tipo. L’amore che mantiene sempre giovani, che arriva a qualunque età. L’amore con la A maiuscola! Una trepidazione che è impossibile controllare, perché, al cuor non si comanda, mai! Però… Quando dai bei discorsi si passa alla realtà, le cose cambiano…e non poco. “Comincium la commedia” scritto da Ale Franz ed Alberto Ferrari, che ne firma anche la regia. Un evolversi di eventi e situazioni che si susseguono, costruendo certezze e ribaltandone un attimo dopo, togliendo ogni punto di riferimento agli spettatori e ai protagonisti in scena. Sul palco Ale Franz, accompagnati da Rossana Carretto e Raffaella Spina, artefici di un intreccio esplosivo di risate, colpi di scena e reazioni comiche a catena, in uno spettacolo che come sempre parla di noi, parte da noi e racconta di noi, come se fossimo davanti a uno specchio. Uno spettacolo scoppiettante, leggero e divertente perché, di ridere, non ci stanca mai… proprio come di amare.


IL VEDOVO con Massimo Ghini
Spettacolo tratto dal celebre film di Dino Risi. Il commendatore Alberto Nardi è un giovane industriale romano, megalomane ma con scarso senso degli affari. È sposato con la ricca Elvira Almiraghi, donna d’affari milanese di successo, abile e spregiudicata, alla quale il marito, perennemente assediato dai creditori, si rivolge quando ha bisogno di firme per cambiali o nuovo denaro per le sue fallimentari iniziative. La coppia abita a Milano. Elvira, saggiamente, ha smesso ormai di sussidiare il marito e, con fare canzonatorio, lo punzecchia chiamandolo “cretinetti”. La donna, tuttavia, dietro anonimato, presta continuamente denaro al marito, a condizioni usurarie, tramite il commendator Lambertoni, suo intermediario. Un capolavoro de cinema italiano che vedeva protagonisti due mostri sacri, Alberto Sordi e Franca Valeri, arriva ora sul palcoscenico del Parioli Costanzo.


PLAZA SUITE con Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio
“Ah, se queste pareti potessero parlare…!” quante volte l’abbiamo sentito dire o l’abbiamo pensato noi stessi.
Beh, Neil Simon l’ha fatto: ha fatto parlare una stanza; una suite dell’Hotel Plaza. Ma qui nel titolo ad essere “protagonista” è una suite (simbolo di successo e appagamento sociale). E le suite, si sa, ne hanno viste di tutti i colori, ma non ne possono parlare; a meno che… non si stia in teatro; dove per loro possano parlare le persone che le hanno abitate. Ma soprattutto che queste persone siano interpretate da attori dal nome sinonimo di bravura e garanzia; come, del resto, quello dell’autore (Simon è l’autore moderno più rappresentato nel mondo.). Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio interpretano tre coppie (diverse), in tre situazioni (diverse), in una suite (la stessa) di un hotel considerato come l’Olimpo: la dimora degli Dei. Lusso, agi, benessere che tuttavia non impediscono imbarazzi, problemi, inciampi. Qui tre coppie diverse, tre problemi di coppia diversi con un unico filo conduttore: una stanza dell’Hotel Plaza di New York. Il primo episodio rappresenta la crisi della coppia che sfocia nel tradimento e nella separazione. I due coniugi si ritrovano nella stessa Suite della loro luna di miele e tentano di rianimare il matrimonio ormai definitivamente spento. Nel secondo episodio la coppia protagonista è clandestina, due vecchi compagni di classe: lui famoso produttore, lei felice “mogliettinamodello” e la stanza è sempre il luogo del loro ritrovo dopo anni. Il terzo episodio è il più esilarante. Una coppia, logorata dal tempo, che tenta di convincere la figlia a sposarsi. Ma il giorno fissato per celebrare le nozze, la promessa sposa si chiude in bagno e non vuole uscire. In una commedia rappresentare l’inciampare di una qualunque persona può già far sorridere ma se questi inconvenienti li vive chi non avremmo mai pensato ne fosse vittima la situazione diventa esilarante. Dietro il puro e alto divertimento assicurato dalle commedie di Simon c’è sempre la dura verità della vita. Una durezza che la saggezza popolare combatteva con il saggio detto: “Canta che ti passa”. Simon sembra dirci invece: “Ridi, ridi, ridi… che ti passa!”

LA PROSPETTIVA con Massimiliano Bruno e Gianmarco Tognazzi
Un appezzamento di terreno seminato a basilico, zucchine, melanzane e spinaci. Un grande casolare di campagna abitato dai tre fratelli Bracaglia: Gino (Gianmarco Tognazzi) il più grande, vedovo inconsolabile e padre di Nina, un’adolescente introversa ma con l’orecchio assoluto che le permette di suonare tutti gli strumenti. Tino, detto Zì Prete, scapolo e scontento. E infine Pino (Massimiliano Bruno), arrabbiato con la vita, sposato con Berta, sottomessa a un destino noioso. Una vita passata in quel campo, senza uscire mai e un Mondo visto solo attraverso il computer, il cellulare ed il tablet. I cinque rappresentanti della famiglia si sono tutti laureati grazie ad una università americana on line il cui valore non è riconosciuto in nessuno Paese nel mondo. Possono solo aggiungere “dottor” o “dottoressa” sul biglietto da visita. Ma non hanno mai stampato biglietti da visita. Le giornate si susseguono sempre uguali fino a che un giorno non si presenta al campo una donna misteriosa, la dottoressa Nives. La donna, con piglio imprenditoriale, propone alla famiglia Bracaglia di vendere il terreno alla società che rappresenta. C’è un super progetto da realizzare in quella campagna, un centro che valorizzerà la regione e produrrà tanti posti di lavoro. Per la famiglia ci sarebbero soldi a palate e la possibilità di andare via da quella campagna-prigione. Ma i Bracaglia si chiudono a riccio e rifiutano la proposta, mentre invece tutti gli altri proprietari terrieri intorno a loro iniziano a vendere. Finché succede qualcosa che li mette in una grossa crisi. Da quel momento tutto cambia. In questo spettacolo, in prima nazionale, Massimiliano Bruno racconta la difficoltà di lasciare andare le persone, la ritrosia al cambiamento, la resistenza alla trasformazione. In un clima monicelliano da Parenti Serpenti, i personaggi si incontrano e scontrano più volte per cercare di prevalere sugli altri salvo poi cercare di affrontare al meglio la separazione dal passato. Tutto il resto… è musica.

UNA DONNA SOLA con Rosalia Porcaro
Una donna sola senza tempo.
E una donna vittima di stupro.
Perché la mancata consapevolezza di se e il diritto di vivere una vita libera e felice senza pagare dazi, per una donna, non è scontato. La casalinga di Dario Fo e Franca Rame soffocata dai suoi affetti in casa e dalla sua ingenuità romantica è attuale come non mai, altrettanto lo stupro dettagliato e freddo in attesa di giustizia.

LE GRATITUDINI regia di Paolo Triestino
“Vi siete mai chiesti quante volte nella vita avete detto grazie sul serio? Un vero grazie. A chi?”
Michka, anziana ex correttrice di bozze, ha per anni accudito Marie, figlia di una vicina di casa assente e problematica. Ma ora è lei ad avere bisogno di aiuto: perde le parole, proprio lei che con le parole ha convissuto da sempre. Jerome, appassionato ortofonista, accompagnerà Michka nel suo affaticato percorso, con la dolcezza di chi ama il proprio lavoro. Incontrerà Marie si direbbe giusto in tempo, proprio quando il sipario sta per chiudersi, ma le possibilità si dispiegano in un sorriso verso il futuro. Scritto in stato di grazia da una delle più amate scrittrici francesi, LE GRATITUDINI travolge con un’ondata dolcemente emotiva che raramente si ritrova nella scrittura contemporanea.

NOI GIUDA con Massimo Ghini
Giuda è il prototipo dell’essere abbietto e ambiguo. Ed è ambigua tutta la vicenda che lo lega indissolubilmente a Gesù. Giuda è l’umano con le sue infinite contraddizioni. Gesù è il divino con la sua perfezione. Ma narrativamente il tradimento è indispensabile alla morte di Gesù e alla diffusione della parola di Dio. Giuda è quindi anche l’esecutore del disegno divino. Ma si può eseguire la volontà divina e al contempo essere colpevole? Possiamo davvero considerare Giuda come siamo abituati a fare da secoli? Oggi Giuda, stanco della reputazione di cui soffre da due millenni, ritorna tra noi per dire la sua. La dice con il linguaggio e gli strumenti dei nostri giorni, in una impossibile e fantasiosa “conferenza”. Finalmente ci dirà cosa pensa dei famosi trenta denari, della sua iniziale speranza in un Messia liberatore e ci parlerà di un suo Vangelo. Giuda sa essere ironico, a volte tenero. La tradizionale malvagità attribuitagli non fa per lui. Gli è più congeniale l’indagine da investigatore e la ricerca delle contraddizioni narrative e di un movente credibile per difendere la propria reputazione. L’ironica assurdità della situazione, si fonda sempre sui fatti, su una visione rispettosa della fede e su una documentazione accuratamente controllata. Giuda non accetta di essere il simbolo di coloro che hanno crocifisso Gesù, desidera una riabilitazione. In fondo dovremmo tutti provare simpatia per questo personaggio, disprezzato anche per essersi tolto la vita ed essere morto praticamente insieme a Gesù.

LUCIFERO E LA SIGNORA con Egidio Carbone Lucifero
Sette Destrudo si ritrovano a indagare intorno a un odore sospetto. Un intrigo ossessivo che si dipana in un luogo ideale e che s’intreccia in una storia senza tempo tra colpe, imputazioni, diffidenze e alleanze cangianti, torture materiali e pressioni psicologiche, dubbi irrisolvibili e assenza di riferimenti. Cambi d’inerzia che si avvicendano vorticosi e si sovrappongono in una vicenda occulta, segreta eppure ordinaria, comune. Il fascino dell’ignoto eccita e terrorizza con la stessa immediata brutalità, insolenza, sfrontatezza e determina, inclemente, il grado di consapevolezza che l’essere umano ha di sé stesso, del mondo e della realtà che ha la virtù del prestigiatore, illude e si cela per svelarsi nel suo intimo solo a chi ha la vocazione della luce. Lucifero e la Signora è un equilibrio costantemente precario e per questo ossessivo, dinamico, mai domo, aderente alla vita, funambolico, un enigma irrisolto poiché non necessita di una soluzione ma solo ed esclusivamente di una indagine, molteplice.